Elba turn Around 2012 Waterworld (il mondo in lavatrice)

Dal Campeggio nautico al randagismo terrestre

Un altro anno e’passato e noi siamo pronti per il secondo tentativo del giro dell’Elba in catamarano, un Hobie cat 14 per sperimentare il campeggio nautico.

Abbiamo passato un’altro inverno a riparare il mezzo dopo i problemi avuti al primo tentativo e ogni centimetro dello scafo e ‘stato ispezionato.

 

Via si parte!! Dopo una giornata per il trasferimento Sabato 16 Giugno arriviamo a Naregno, nostra base di partenza e di arrivo, armiamo il nostro cat e verifichiamo in acqua se tutto e’ok. La Domenica tentiamo di stressare il mezzo in tutte le condizioni, compreso la simulazione di alcune scuffie in regime di sicurezza.

Si parte Lunedi 18 Giugno, il morale e’alto, destinazione Lacona o Marina di campo per il giro in senso orario.

Dopo un’ora in mare il vento scompare clamorosamente e rimaniamo fermi per quasi 3 ore sotto il sole cocente, ci si rende conto dell’importanza del vento solo quando non c’e’, sembra una banalita, ma diventera il nodo fondamentale del giro. Al pomeriggio le condizioni cambiano e noi iniziamo a muoverci lentamente, passiamo sotto casa di Majol, le miniere, ed il moto ondoso inizia a farsi sentire.

Sappiamo che l’hobie cat 14 non e’ adatto per 2 persone adulte e quindi le condizioni del mare e la velocità del vento sono fondamentali per l’esito positivo del giro ma non si possono scegliere. Prendiamo la nostra prima importante decisione in mare: decidiamo di puntare il golfo di lacona facendo un cost to cost da capo Stella a capo di Fonza. La tensione in barca sale andando contro vento bisogna sempre trovare il compromesso tra allontanarsi dalla costa il meno possibile e virare di conseguenza verso l’obiettivo per prendere il vento di traverso. Le 2 prue in alcuni momenti vanno completamente sott’acqua ricordando un u-boot in emersione che si muove a filo dell’acqua, sono queste le condizioni di massimo stress per tutte le parti meccaniche ma non ci sono imprevisti.

In meno di un ora la piccola traversata ci porta verso il golfo di lacona con una velocità in alcuni punti di 14km/ora. Siamo soddisfatti perchè il mezzo si e’ comportato bene e noi siamo fisicamente a posto con la consapevolezza che le cose vanno per il verso giusto.

Passiamo la notte trasformando il cat in un letto a 2 piazze e usando la vela come coperta isolante.

Dormendo in spiaggia ci si rende conto che l’orologio non serve, ci si regola con il sole e la prima domanda che ci facciamo al nostro risveglio e’ : c’e’ vento? e successivamente: da dove arriva?

19 Giugno si riparte verso Cavoli, tutto procede bene senza imprevisti, e il tutto diventa una piacevole passeggiata in mezzo al mare, ai gabbiani e ad altre barche a vela che ci salutano. Una barca a vela credo sui 12m vuole esagerare ingaggiando un sorta di gara improponibile, ...ma si intuiva che voleva solo scherzare.

20 Giugno e’ la data piu’ importante per la riuscita del giro: dobbiamo scollinare l’isola ad Ovest passando la Fetovaia ci dicono che in quel tratto di mare, dopo Chiesse, il vento puo’ arrivare anche a 20 Nodi, vento proibitivo per le nostre condizioni di navigazione.

Si parte, scolliniamo con vento in poppa e pensiamo "e’ fatta" Niente di piu’ sbagliato, la velocita’ del vento sale a livello esponenziale, con la randa praticamente chiusa ll mezzo va’ ad una velocita’che a noi sembra mostruosa (erano forse i 20 ruggenti?). Perdiamo il controllo della barca per 3 volte ma riusciamo a non scuffiare (l’esperienza dell’anno scorso e’ servita per evitare il peggio). Arriviamo a Capo San Andrea e le condizioni del vento cambiano a nostro favore, il peggio e’ andato. Rimediamo pero’ la rottura dello Stick e una stecca che si sfila, ...siamo costretti a trovare un approdo per le riparazioni del caso. La gente si dimostra gentile e disponibile per darci una mano, tutto ok e si riparte. Arriviamo a Capo Bianco e passiamo la nostra terza notte sulla spiaggia.

Parlando con qualche bagnante del posto veniamo assaliti dalla leggenda del “mostro della Corsica”, niente di mitologico, è il traghetto Corsica Ferris che viaggiando a 30 Nodi provoca onde capaci di passare su un cabinato da 12mt (e altre leggende), dettaglio non da poco visto che dobbiamo incrociare la loro rotta.

21 Giugno Si parte destinazione Naregno, tentiamo di trovare un percorso a noi favorevole ma alla vista del “Mostro” eseguiamo un virata fulminea nel tentativo di allontarci il piu’possibile. Decidiamo di navigare a vista, niente strategia si impovvisera’ al momento ...via di traverso dallo Scoglietto verso la costa (Nisporto/Nisportino), ...e’ fatta. Nonostante il forte vento e un moto ondoso al limite per il nostro mezzo ci si rende conto che la meta e’ vicina e noi.

Scolliniamo per l’ultima volta l’isola, prendiamo 10 Nodi di poppa, perfetto per il nostro Cat che ci coccola fino al Traguardo.

Esperienza unica nel suo genere, un susseguirsi di emozioni che ci hanno fatto assaggiare per qualche attimo il senso di liberta’ vera, forse quella piu’estrema almeno per noi, a contatto con la natura, senza condizionamenti. Passiamo l'ultima notte dormendo sula spiaggia di Lacona, sotto una pineta.

No so’ se ci sara’ un’altra occasione per replicare il format, abbiamo un anno di tempo per pensarci....

 


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guarda anche Elba Turn Around 2013


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